Museo Civico "Carlo Verri" Biassono
Attenti al Cane!
Storia e archeologia di un legame millenario
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Da lupo a cane: l'incontro con l'uomo
Le più antiche razze di cani
La caccia, un gioco di squadra
Radunare greggi e bestiame, un aiuto prezioso
Il cane da guardia, la tranquillità assicurata
Il fedele compagno nella vita e oltre la vita
Valorosi soldati e feroci combattenti
Storie di cani, dei ed eroi
Il cane, guardiano e guida sulla soglia dell'invisibile
Il cane, vittima sacrificale
Da malato a guaritore
E il lupo?
 
Sin dall'antichità il destino del cane e quello dell'uomo sono strettamente intrecciati, come raccontano molti scrittori classici e come testimoniano numerosi esempi di arte figurativa, soprattutto dal mondo greco romano, ma anche da quelli celtico, etrusco, mediorientale, italico e germanico. A questa ricca documentazione si aggiungono i ritrovamenti archeologici di resti e di tombe di cani.
La mostra ripercorre le vicende di questo straordinario rapporto, iniziato circa 15000 anni fa, quando il lupo venne addomesticato, dando origine al cane, l'unico animale ammesso in casa e addirittura alla mensa del padrone, il solo a cui l'uomo anche oggi affida delicate incombenze.
Inizialmente indispensabile compagno di caccia, il cane imparò in seguito a custodire e radunare le greggi, a fare la guardia a case, edifici sacri, a combattere come un soldato, a tenere compagnia al suo padrone, con una dedizione che non si ritrova negli altri animali domestici.
Da parte sua il padrone dedicò al cane una grande attenzione: nutrendolo, curandolo, educandolo e addestrandolo, e iniziando a selezionarne le razze. Inoltre, spinto dalla sua immaginazione, l'uomo vide il cane come custode e compagno nella morte, attribuendogli, oltre alle sue naturali virtù, il potere di guarire i vivi e di accompagnare i defunti nell'aldilà. Rendendolo protagonista di vicende di dei e di eroi, lo proiettò addirittura nel cielo, riconoscendolo nella costellazione del Cane.
Questo rapporto era talvolta ambiguo, poiché, sovrapponendo se stesso al cane, l'uomo gli attribuì, oltre alla proprie virtù, anche i propri vizi, trasformandolo in carnefice e spesso in vittima sacrificale.
L'affetto per il cane, già evidente nei poemi omerici (IX secolo a.C.), ebbe alti e bassi nel tempo a seconda dei popoli e delle diverse tradizioni culturali. L'amore del cane per il padrone è invece, da sempre, intenso e invariato.


Scena di caccia al cervo con cane, graffito, metà del VII-fine del VI secolo a.C.; Capo di Ponte, Valcamonica, (BS) Cultura di Naquane.

Bronzetto romano raffigurante un cane da guardia. (I - II sec.d.C.). Da scavi in Milano

Ideazione della mostra e coordinamento scientifico a cura di Donatella Caporusso, Conservatore responsabile delle Civiche Raccolte Archeologiche e Numismatiche di Milano.
Testo tratto dalla guida:
Attenti al cane! - storia e archeologia di un legame millenario [Museo archeologico, Milano, 6 luglio 2005-31 maggio 2006] - Milano - stampa 2005


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