Museo Civico "Carlo Verri" Biassono Attenti al Cane! Storia e archeologia di un legame millenario 1 2 |
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La mostra ripercorre le vicende di questo straordinario rapporto, iniziato circa 15000 anni fa, quando il lupo venne addomesticato, dando origine al cane, l'unico animale ammesso in casa e addirittura alla mensa del padrone, il solo a cui l'uomo anche oggi affida delicate incombenze. Inizialmente indispensabile compagno di caccia, il cane imparò in seguito a custodire e radunare le greggi, a fare la guardia a case, edifici sacri, a combattere come un soldato, a tenere compagnia al suo padrone, con una dedizione che non si ritrova negli altri animali domestici. Da parte sua il padrone dedicò al cane una grande attenzione: nutrendolo, curandolo, educandolo e addestrandolo, e iniziando a selezionarne le razze. Inoltre, spinto dalla sua immaginazione, l'uomo vide il cane come custode e compagno nella morte, attribuendogli, oltre alle sue naturali virtù, il potere di guarire i vivi e di accompagnare i defunti nell'aldilà. Rendendolo protagonista di vicende di dei e di eroi, lo proiettò addirittura nel cielo, riconoscendolo nella costellazione del Cane. Questo rapporto era talvolta ambiguo, poiché, sovrapponendo se stesso al cane, l'uomo gli attribuì, oltre alla proprie virtù, anche i propri vizi, trasformandolo in carnefice e spesso in vittima sacrificale. L'affetto per il cane, già evidente nei poemi omerici (IX secolo a.C.), ebbe alti e bassi nel tempo a seconda dei popoli e delle diverse tradizioni culturali. L'amore del cane per il padrone è invece, da sempre, intenso e invariato.
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