A tarda
sera … i giocattoli cominciarono …a divertirsi: si facevan visita, battagliavano,
ballavano. I soldatini di stagno rumoreggiavano nella scatola, perché
volevano prender parte ai giuochi anche loro, ma non riuscivano a sollevare
il coperchio.
Lo schiaccianoci faceva le capriole e il gesso si dava alla pazza gioia
sulla lavagna; la confusione era tanta che il canarino si svegliò e comincio
a parlare pure lui, e per di più in versi. Gli unici a non muoversi dal
loro posto furono il soldatino di stagno e la graziosa ballerina.
(H.C.Andersen -
Il tenace soldatino di stagno) |
Ogni bambino ha sentito almeno una volta raccontare la favola in cui i giocattoli prendono vita. Ogni bambino ha sognato almeno una volta di poter parlare con la propria bambola o con i propri soldatini giocando con loro come se fossero esseri animati.
E chi di noi non ha avuto nella sua infanzia un giocattolo a cui essere particolarmente legato, da portare con sé sempre ed ovunque, a cui associare ancora oggi vecchi ricordi e nostalgie di un tempo passato?

La
collezione di giocattoli che si trova al Museo ci racconta proprio questo: la
storia dei bambini di ieri e del loro modo di giocare e di divertirsi, tanto
diverso e tanto simile al modo di giocare e divertirsi dei bambini di oggi.
Non importa che sia un orsacchiotto, una bambola, un mostro spaziale o altro.
Il bisogno del bambino di identificarsi in una figura, un eroe buono o cattivo,
è lo stesso per i bimbi di ogni tempo, cultura e provenienza; la sua necessità
di raccontarsi storie, favole o avventure non è cambiato con il susseguirsi
dei secoli.
Con questa mostra noi vorremmo raccontare e raccontarci proprio queste storie, cercando di capire e di entrare per un po' nel mondo dei bambini, della loro fantasia e dei loro balocchi, mostrando ai più piccoli nuovi e interessanti modi di giocare, ricordando ai più grandi il bambino dentro di loro.