Francesco
Giorgio Cossa, biassonese, è nato nella Cascina Cossa. La Cascina,
un tempo abitazione del Fattore dei Conti Verri, è oggi sede del
Museo intitolato a Carlo Verri. Ma rimane, per la gente, "la Cascina
Cossa".
Giorgio Cossa è uno scultore. Intaglia una materia antica, il legno.
La lavora come fosse carne viva e ne fa scaturire volti, figure, mani,
simboli di un misterioso, personale, percorso interiore. Giorgio Cossa
non ha compiuto studi: non viene dall'Accademia. È un autodidatta.
Con naturalezza quindi, e con meraviglia, si guarda intorno, raccoglie
messaggi lontani: riporta nel legno i viluppi contorti e sofferenti della
scultura dei primitivi, ritrova in se stesso i volti di un lontano medioevo.
Non è un creatore di immagini astratte: Giorgio Cossa vuole raccontare.
Ogni sua opera è un apologo, una narrazione: chiede che le si giri
intorno, che si immaginino le parole dette dai volti scolpiti, che si
leggano le parole scritte sui libri che rappresenta. È semplice
e complesso nello stesso tempo. Non occorre spiegarlo: le sue opere ci
vengono incontro.
Giorgio Cossa ritorna alla sua Cascina. Ha, per nascita, quasi un diritto
di libera entrata. Per questo il Museo, che da sempre rifiuta le mostre
"
personali", gli ha chiesto di ritornare con i suoi legni,
che sono la sua voce di oggi.
Dopo di lui non passerà nessun altro.
Eramnno A. Arslan