Museo Civico "Carlo Verri" Biassono
Sulle rive del Po tra Bizantini e Longobardi (VI sec. d.C.) il grande tesoro di piccole monete di Brescello (RE)

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Nummo
Il retro di un “nummo” di Brescello con una rozza Croce in ghirlanda

Il ripostiglio di monete di Brescello, fortunosamente ritrovato al Museo di Biassono, composto da 254 monete di rame di piccolo diametro (9 – 10 mm.), ci porta a conoscere un’epoca della nostra storia molto tribolata e di decadenza estrema. Dai fasti dell’Impero Romano alle invasioni barbariche e alla perdita di tutto, libertà e averi.

L’arrivo dei Longobardi (568 d.C.) segue di pochi anni la guerra tra bizantini e Ostrogoti che già aveva devastato le nostre terre. I Longobardi in pochi anni vinsero le resistenze bizantine e occuparono duramente l’Italia del Nord.
Il re Alboino e Clefi, il suo successore, furono assassinati e per dieci anni (574-584) l’Italia fu in preda all’anarchia e delle violenze dei vari duchi longobardi. Solo alla fine, con la nomina del re Autari (584) e poi di Agilulfo (590), sposi della Regina Teodolinda, la Longobardia tornò unita.

In quegli anni la Chiesa fu l’unico riferimento per gli smarriti Italiani. Scomparsa ogni funzione amministrativa fu la Pieve cristiana a sostituirsi al pago romano. Per mantenere l’uso della moneta, ormai scomparsa per mancanza di una zecca ufficiale, alcune autorità locali, forse i Vescovi, coniarono piccoli nummi di emergenza, una sorta di moneta di necessità, cercando di imitare o contraffare la vecchia moneta romana.

I conii riportano da un lato un appena accennato volto dell’imperatore accompagnato da una pseudo legenda, e dall’altra parte una Croce in ghirlanda.
Le immagini sono rozzissime, realizzate con conii tagliati da mani inesperte. A volte si intuisce appena la forma e il significato dell’immagine impressa.
Queste monetine, di valore infimo, erano le uniche che il popolo “romano”, spogliato dagli invasori, poteva ancora utilizzare per i suoi pochi e poveri scambi commerciali, forse quasi unicamente destinati all’alimentazione.

Copertina Il complesso di Brescello (RE), produzione e circolazione dei nominali inferiori in rame nel VI secolo in Italia tra Longobardi e Bizantini, Biassono, 2011.


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