Il significato pagano del vino come balsamo magico che rallegra l’animo e che sana il corpo si è poi modificato, alla fine dell’epoca classica, diventando simbolo del rito sacrificale cristiano.
Ma il vino rappresenta comunque il profondo ancestrale legame tra l’uomo e la Madre Terra.
Ci piace ricordare l’uva come simbolo della Terra Promessa.
Nella Bibbia, in Numeri, 13, 23, si narra che due esploratori inviati da Abramo, di ritorno dalla terra di Canaan, portarono insieme un’asta da cui pendeva un enorme grappolo d’uva:

“Giunsero fino alla valle di Escol. Dove tagliarono un tralcio con un grappolo d’uva, che portarono in due con una stanga.”

L’esperienza terrena di Gesù inizia con le Nozze di Cana e il miracolo della trasformazione dell’acqua in vino e si chiude con l’Ultima Cena, dove il vino è presente come simbolo del sacrificio di Cristo.
Nella tradizione cristiana il vino conserva sempre il simbolismo connesso alla salvezza e alla vita.

"Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo"
"Io sono la vite e voi siete i tralci"
Nel Nuovo Testamento la vite rappresenta Cristo da cui si dipartono e ne traggono la linfa vitale i tralci. I tralci sono i suoi discepoli, tutti i fedeli cristiani.

A Carate Brianza furono rinvenuti due pilastrini in marmo bianco, pertinenti a una distrutta chiesa alto medievale databile all’VIII secolo, che hanno una decorazione a motivi simbolici disposta su due facce, una delle quali costituita da motivi vegetali lineari composti da tralci di vite intrecciati a formare medaglioni contenenti alternatamente grappoli d’uva gonfi di acini e foglie di vite. È un motivo di origine ad elevato contenuto simbolico perché si riferisce all’Eucarestia, arbor Christi.




Il Sangue di Cristo, il vino eucaristico

L'idea che il vino, il sangue dell'uva, rappresentasse il sangue di Cristo è espressa in questo dipinto. Quello del Cristo al torchio è un motivo ricorrente nelle regioni produttrici del vino dell'Europa centrale durante tutto il medioevo.

Dipinto bavarese della fine del XV sec.