Museo Civico "Carlo Verri" Biassono
La vite e il vino in Brianza dai celti al D.O.C.

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IL TINO

Il tino esposto fu recuperato anni fa in condizioni estremamente degradate e ha dovuto sopportare un lungo restauro, che ha reso necessario il suo smontaggio. Con le “doghe” in rovere, trovate molto deteriorate, restaurate una per una, il tino è stato rimontato con successo grazie ai volontari del GRAL, guidati dal restauratore Giulio Bellani.

l tino (o la tìna) è un recipiente leggermente troncoconico che era impiegato, prima dell’introduzione della macchina pigiatrice a rulli, per la pigiatura dell’uva con i piedi.
Dopo la pigiatura il mosto inizia a fermentare (a bollire). Questa fase dura circa otto giorni, durante i quali è necessario “follare” il mosto, cioè spingere a fondo le vinacce, alcune volte al giorno (schiscià giò i tegàsc). L’operazione è facilitata se si inserisce all’interno del tino un coperchio di legno forato, che mantiene sommersi raspi e bucce. Il tino viene poi coperto da un telo di cotone molto battuto che trattiene l’acido carbonico che si sviluppa durante la fermentazione e impedisce il contatto con l’aria.
Al termine, il mosto viene “spillato” dal fondo e le vinacce inviate alla torchiatura.


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Tino in restauro
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Disegno di un tino da un manuale di enologia (1876)
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Vendemmia e pigiatura dell'uva da un codice medievale
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Nella tinera


ScriveteciMuseo Civico "Carlo Verri"
via san Martino, 1
20046 - Biassono (MI)
tel./FAX 0392201077 cel. 3343422482
e-mail info@museobiassono.it.
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