
Il
merletto a tombolo è un'arte che risale al 1400, dapprima si diffonde
tra i ceti popolari, in seguito tra le comunità religiose e le famiglie
aristocratiche. Per lavorare il tombolo occorrono poche cose: il tombolo, un
rullo dalla lunghezza di cm. 25-30 e dal diametro 15-20; un reggitombolo a tre
piedi (prebenna), un quantitativo di coppie di fuselli; spilli (una volta si
usavano quelli di ottone argentato) e filo. La merlettaia, che lavorava seduta
china sul tombolo, vi fissa il cartone forato con lo schema del disegno del
merletto che si vuole realizzare. All'inizio è necessario avvolgere il
filo a dei fuselli, formando un doppio cappio alla testa di essi. Il lavoro
consta di due movimenti: girare ed incrociare. Questi due movimenti danno luogo
a mezze passate o passate intere che possono formare diversi motivi: a grata,
a tulle, a tela, a reticolato, ad intreccio o ad altre forme. Le passate vengono
tenute tese dall'intreccio. Il segreto dell'esecuzione è nei fuselli,
lanciati e ripresi in un girare miracoloso delle agilissime dita dell'esperta
merlettaia. I lavori del merletto e dei pizzi a tombolo più usati sono:
il "punto rinascimento" (sette coppie di fuselli soltanto), una "rete"
esagonale a nido d'ape; il "punto venezia" (nove-dieci coppie di fuselli);
infine il preziosissimo "pizzo antico".