Museo Civico "Carlo Verri" Biassono Da "Cantá 'l Cristè" all'uovo di Pasqua L'uovo in alcune tradizioni pasquali 1 2 3 4 5 6 |
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![]() Le Uova Della Settimana Santa A Biassono (testimonianze di Felice “Boni” Colombo), sempre molti anni fa, c'era l'usanza di raccogliere le uova che le galline deponevano durante la Settimana Santa. Ogni uovo veniva contrassegnato con il giorno della settimana in cui era stato deposto. Le uova venivano bollite per rassodarle e i bambini di casa provvedevano a decorarle con pastelli colorati, con disegni semplici come i fiorellini. Il giorno di Pasqua, durante il pranzo, i bambini sceglievano a caso un uovo e la sorpresa era nello scoprire in quale giorno era stato deposto: il Venerdì Santo o il Sabato Santo ma meglio di tutti era il Giovedì Santo, il giorno dell'Ultima Cena. L'uovo Del Venerdi Santo Secondo un'altra usanza ascoltata a Biassono (testimonianze di Felice “Boni” Colombo), la donna preparava per l’uomo un uovo (sodo) detto "del Venerdì Santo" perché lo proteggesse dalle cadute dagli alberi, principalmente dai gelsi. ![]() (testimonianze di Biagio Borgonovo) Tanti anni fa le uova erano un bene prezioso, uno dei pochi che nell'economia della casa contadina poteva trasformarsi in denaro. Durante il pranzo pasquale ai bambini della casa veniva dato da mangiare un uovo sodo intero (un öff indürì), che quando veniva tagliato a metà doveva essere confrontato subito con quello degli altri bambini. Il confronto era sul colore del tuorlo, ul rüssümm, tanto più era rosso tanto più era fortunato chi lo aveva. Fortunatissimo se poi i tuorli erano due. Questi bambini si accontentavano di poco ma erano "contenti come una Pasqua". |
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