Museo Civico "Carlo Verri" Biassono
Le Cinque Giornate di Milano: dalla "Sommissione" all'Unità

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VERSO L'INSURREZIONE

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Illustrazione raffigurante gli scontri del 1848.

Tra l’amministrazione austriaca e la cittadinanza milanese non esisteva ormai alcun civile contatto. Qualunque manifestazione di italianità spaventava l’occupante che reagiva sempre più violentemente.
Nel 1847, dopo la morte dell’arcivescovo tedesco Gaisruck, i milanesi chiesero la nomina di un prelato italiano. Quando venne finalmente eletto a Milano l’arcivescovo “italiano” Romilli, i milanesi lo festeggiarono entusiasticamente. L’8 settembre, durante il primo pontificale del neo arcivescovo, le espressioni di gioia del popolo provocarono l’assurda reazione degli austriaci che si scatenarono in violente cariche contro la folla inerme.
La richiesta di riforme e di libertà di stampa causarono l’arresto di tutta la delegazione che liberamente le richiedeva.
Il primo gennaio 1848 i milanesi misero in atto lo sciopero del fumo e del lotto, monopoli imperiali. Lo sciopero proseguì per giorni sino al 3 gennaio quando per punizione venne sguinzagliata la soldataglia per la città provocando morti, feriti e saccheggi di inaudita violenza. Questo episodio di violenza suscitò terrore e odio verso il governo austriaco. I milanesi si astennero dalla vita pubblica rifiutandosi di andare a teatro o a balli di gala. Ogni rapporto con gli austriaci fu interrotto e da Vienna pervennero ordini sempre più restrittivi e intransigenti che sfociarono in nuovi arresti. Il 22 gennaio furono arrestati Francesco Arese, Cesare Cantù e molti altri. Ormai i tempi erano maturi per organizzare la rivolta.

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20046 - Biassono (MB)
tel./FAX 0392201077 cel. 3343422482
e-mail info@museobiassono.it.
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