Museo Civico "Carlo Verri" Biassono
La vita quotidiana in Palestina all'epoca di Erode il grande

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LA TOMBA - Vetrina 1

Matteo : 27,60 "... e lo depose nella sua tomba nuova ... Rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro ..."
Marco : 15,46 "... comperato un lenzuolo, lo calò giù dalla croce e avvoltolo nel lenzuolo lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l’entrata del sepolcro ..."
Luca : 23,53 "... lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia nella quale nessuno era stato ancora deposto ..."
Giovanni : 19,38-42 "... vi era un giardino, e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. Là dunque deposero Gesù a motivo della Preparazione dei giudei, poiché quel sepolcro era vicino."

La descrizione evangelica della sepoltura e del sepolcro di Cristo (che era ebreo) ci illumina sui riti funerari in Palestina.

I morti venivano inumati, ricoperti di unguenti e avvolti in bianchi sudari (la Sindone), mentre in tutto il resto dell’Impero Romani venivano inceneriti sul rogo. Le tombe erano in cavità scavate, grotte o grotticelle, chiuse da pietre o pietroni circolari. All’interno venivano raccolti corredi di oggetti e di cibi, che dovevano simbolicamente servire alla vita d’oltretomba del morto. Sugli occhi del defunto erano talvolta collocati sassolini o monete. Sassolini venivano deposti - e ciò avviene ancora - sulle tombe.

Le tombe ebraiche ci hanno quindi conservato - meglio dei sepolcri romani, che restituiscono materiali deformati dal fuoco o schiacciati dal terreno - in grande abbondanza gli oggetti della vita quotidiana, quasi la tomba fosse la casa del morto. Comuni erano le lucerne, che oltre alla funzione illuminante (erano l’unico strumento disponibile per produrre la luce) avevano un ovvio significato simbolico: guidare il morto nel difficile cammino d’oltre tomba. Vi erano poi vetri (anche le ampolle degli unguenti che erano serviti ad ungere e profumare il morto), piatti in ceramica, brocche, pentole, i gioielli e gli ornamenti della donna, gli strumenti per il trucco, anelli, monete (talvolta dentro una lucerna).

La vetrina propone - volutamente senza ordine - tutti gli oggetti che potevano essere presenti in una tomba ebraica e che ritroveremo nelle successive vetrine, dedicate ai vari momenti della vita quotidiana.

ScriveteciMuseo Civico "Carlo Verri"
via san Martino, 1
20046 - Biassono (MI)
tel./FAX 0392201077 cel. 3343422482
e-mail info@museobiassono.it
Prima edizione: 21 dicembre 1996
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