Museo Civico "Carlo Verri" Biassono
Il pane: ieri e oggi

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IL CICLO DELLE MESSI


La sequenza delle fatiche umane che accompagnavano la coltivazione dei cereali è rimasta immutata per migliaia di anni e solo poco tempo fa è stata alleviata da una massiccia meccanizzazione.
Il lavoro, quasi sempre svolto dagli uomini, era effettuato con l'aiuto di pochi strumenti tradizionali.


L'aratura si effettuava su terreni precedentemente concimati con letame (ul rüü e la ganga) e sottoposti a rotazione agraria; l'operazione doveva incidere, tagliare, rivoltare il terreno, mescolandone gli strati e amalgamandone i concimi. Le zolle di terra erano poi spezzate e sminuzzate con l'erpice (erpes o spianöm) predisponendo il terreno alla semina.

In autunno si faceva la semina (ul sumeneri) dei cereali, principalmente il frumento (ul furmeent), la segale (la segra) e l'orzo: un tempo fatta gettando i semi a mano (a spantegà).

Nel periodo estivo si effettuava la mietitura: si lavorava a mano con tipiche falci messorie (la missüra), le cui lame erano tenute affilate mediante battitura con la martelìna e, sul lavoro, con le coti.
Il mietitore afferrava un gruppo di steli con la mano e li recideva e ripeteva l'operazione del segà fino a raggiungere la giusta quantità per formare un covone (la cöva) che poi riuniva in tipici mucchi detti cavalètt.

Dopo il tempo necessario all'essicamento i covoni venivano portati nelle vicinanze dell'aia e sistemati in grandi mucchi, chiamati méde, per la successiva trebbiatura.
I cereali venivano battuti su una superficie dura con strumenti di vario tipo. A mano con bastoni snodati, cioè verghe o correggiati. Oppure venivano calpestati da asini o cavalli che potevano trascinare rulli o altro, per separare i grani dalle spighe.

I grani venivano poi separati dalle pule e dalle paglie col ventürà, poi, ulteriormente puliti e selezionati, pesati o misurati, raccolti in sacchi e trasportati nel granaio o direttamente al mulino per essere trasformati in farina.
Una parte dei grani, la migliore, veniva accantonata per la successiva semina.



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